quotazione diamanti

Quando si esegue una quotazione diamanti accurata, si valutano numerosi parametri tra i quali il colore della pietra.

Se nell’immaginario comune questa è vista come brillante ma incolore, gli esperti del settore sanno che invece possiede un colore ben definito e spesso inaspettato rispetto a quanto si crede.

Infatti, la natura prevede diamanti vicini alla trasparenza ma anche soluzioni gialle paglierino, brune, viola, rosa e arancio, arrivando persino a sfumature di rosso.

Vediamo quindi come classificare il colore del diamante e quanto incide questo dato nella valutazione dei diamanti usati e nel miglior prezzo garantito.

Come si compone un diamante

Prima di parlare del parametro del colore, vediamo nello specifico quali elementi naturali vanno a contraddistinguere un diamante.

Questo è formato essenzialmente da atomi di carbonio ma, in percentuale diversa, è possibile trovare anche tracce di boro, idrogeno e azoto.

Tali elementi secondari sono spesso coloro che vanno a determinare una colorazione specifica.

In linea generale, per la quotazione la classificazione dei diamanti può essere di tipo I o II, a seconda se nella cristallizzazione sono rilevabili particelle di azoto o meno.

Solo un occhio esperto è in grado di rilevare questo dato, realizzando una quotazione giusta rispetto al costo della materia prima al momento e sempre nel rispetto della privacy del cliente.

Ancora, essendo i diamanti di tipo I molto più diffusi in natura, questi si suddividono a loro volta in Ia e Ib, per la presenza di gruppi di atomi di azoto o di particelle singole.

Le varie colorazioni dei diamanti: da cosa dipendono?

– Diamanti di colore blu

Quando gemmologi esperti si trovano davanti un diamante di colore blu, sanno già per certo che all’interno della cristallizzazione sono presenti atomi di boro, in forma più o meno massiccia.

Si tratta di gemme molto particolari, con la capacità di essere ottimi conduttori di elettricità e di venire quindi usati anche per scopi diversi dalla realizzazione del gioiello, come non accade per nessun altro diamante al mondo.

La componente d’idrogeno rafforza la colorazione, virandola leggermente verso il blu.

– Diamanti di colore verde

Chi ha avuto la fortuna di vedere il Dresden Green, uno dei pochi diamanti verdi al mondo, avrà certamente apprezzato la sua colorazione unica.

Si tratta di una variante che nasce da un irraggiamento naturale quando è colpita dalla luce, realizzando un effetto camaleonte che è proprio di varie tipologie di diamanti.

Pertanto, se possiedi un diamante verde, affidati ad un esperto, che sia in grado di dirti se si tratta di una variante sintetica o originale dall’elevato valore.

– Diamanti di colore bruno

Si tratta di una variante di diamanti rarissimi, quasi inesistenti in natura, che hanno un valore inestimabile perché se ne contano davvero pochi.

Spesso la tonalità bruna è data da particolari sfumature di rosa, quindi è sempre opportuno sottoporre la gemma all’occhio di un esperto per sapere esattamente a cosa ci si trova di fronte.

– Diamanti di colore rosa

È strano pensare che una variante così bella di diamanti sia invece frutto di una deformazione plastica che avviene in natura e che regala delle sfumature vicine al rosso nei casi più rari.

I diamanti sintetici sono spesso realizzati in tale colorazione, quindi se sei indeciso se completare un acquisto o meno di questa variante, rivolgiti ad un esperto per avere una valutazione diamanti esatta, frutto di esperienza e certificazioni ottenute nel campo della classificazione delle gemme.

– Diamante di colore nero

Sfatiamo il mito che possa esistere un diamante naturale nero, in quanto la colorazione così scura è data solo da grafite inclusa o altri elementi come magnetite o ferro nativo, che regalano questa tonalità così intensa e magnetica alla vista.

– Diamanti di colore bianco

Al contrario della variante nera, i diamanti di colore bianco sono presenti in natura e presentano una grande componente di idrogeno, che dona quell’aspetto lattiginoso che li caratterizza.

L’effetto bianco può essere comunque dato anche sulla base trasparente quando colpita dalla luce del sole, diventando più opaca e meno brillante del solito.

Come si esegue la valutazione del colore del diamante

Se scegli di portare il tuo diamante presso un compro diamanti per una quotazione, il primo passo compiuto da un esperto è quello di poggiarlo su un cartoncino bristol per un primo esame obiettivo.

Il foglio deve essere di colore bianco e la gemma rivolta verso l’alto con l’apice, poiché quello è il punto che riesce meglio a catturare la luce.

La luce prevista deve essere artificiale, bianca o comunque fredda, senza che possa penetrare alcun raggio solare naturale proveniente dall’esterno.

Lo scopo è rendere il set del tutto neutro e fare in modo che il colore emerga per come è realmente senza essere alterato in alcun modo.

Nel caso in cui non fosse possibile sfruttare la luce artificiale, bisogna usare quella del giorno, quando il cielo è sereno e l’esposizione è rivolta verso nord.

Per un controllo accurato sono usati certamente macchinari sofisticati, anche se un metodo tradizionale ancora molto valido è quello del fiato, che rende opaca la superficie e fa vedere il colore nella maniera migliore.

Un valido punto di riferimento per la suddetta analisi, è Banco Diamanti, che da anni svolge l’attività di acquisto di diamanti e pietre preziose e di valutazione e certificazione dei diamanti.

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